domenica 13 settembre 2015

Anche Casaleggio proprietario del marchio M5s

Corriere della Sera del 13/09/15

Un posto a Casaleggio nello statuto
L’idea per rafforzare la guida del M5S.

di Emanuele Buzzi

Bocche cucite, ma sorrisi e abbracci. I Cinque Stelle che si ritrovano a Reggio Emilia per il matrimonio di Maria Edera Spadoni sono già proiettati ai prossimi mesi. Con alcune novità in vista. Non un cambio del dna del Movimento come qualcuno ha paventato, ma un abito nuovo, quello sì, per una nuova stagione politica. 
 «Siamo uniti, vedremo cosa accadrà, dateci tempo e vedrete anche voi», dice qualche esponente.

In mente ci sono le parole di Gianroberto Casaleggio che, in un’intervista al Fatto Quotidiano, ha ribadito con fermezza che né lui né Beppe Grillo allenteranno la loro presenza all’interno del Movimento. 
 I legami, quello tra Grillo e Casaleggio e quello dei due fondatori con la loro creatura politica, sono saldi. Anzi. Sta prendendo corpo l’idea di rendere ancor più radicato — anche a livello formale — questo sodalizio.

 A dicembre scadono i tre anni di mandato dello statuto che definisce le cariche interne al Movimento, quello statuto che è stato presentato per intenderci alle ultime elezioni Politiche e che definisce presidente, segretario e tesoriere dei Cinque Stelle. 
 L’ipotesi è con il nuovo corso (le cariche durano tre anni) di annoverare nel ruolo di competenza anche lo stratega dei pentastellati. Lui e Grillo sullo stesso piano, come nel ruolo istituzionale di «garanti» che si sono ritagliati.

 Indiscrezioni che, però, vengono viste come «un passo dovuto» da alcuni parlamentari. La medesima operazione potrebbe essere intrapresa anche con la proprietà del marchio del Movimento, registrato a suo tempo (nel marzo 2012) dal solo Grillo. D’altronde, si tratterebbe di «ratificare» solo ciò che è già visibile nei fatti.

 
 Il logo di Italia 5 Stelle, la kermesse in programma ad ottobre a Imola, ne è un esempio: per la prima volta i due fondatori campeggiano insieme in sidecar. Dettagli che nel linguaggio del Movimento hanno un significato profondo e che lanciano — insieme alla piattaforma Rousseau — una nuova stagione. I garanti da una parte, il portale e il direttorio allargato (che Casaleggio indica come «comitato operativo») dall’altra. 

La struttura e la strategia pentastellata prende forma, si puntella, tenendo fede alla filosofia di base del Movimento: il credo nella Rete, l’essenza leaderless . Ma con dei punti di riferimento. Così, quando lo stratega spiega che il M5S non ha un capo e apre al «comitato operativo allargato», Di Maio — da Reggio Emilia — gli fa eco: «Il direttorio allargato? Non c’è nulla di nuovo. Casaleggio ha fatto chiarezza come sempre con la sua solita precisione». 
 

Intanto si preparano le prossime battaglie e si delinea sempre più la silhouette futura del Movimento. In una parola: competenza. Occhi puntati su chi lavora in commissione. Nei prossimi mesi, a partire da Imola, si cercherà di rendere più visibili agli attivisti i responsabili delle varie iniziative: un «chi fa cosa» per mettere in rilievo il lavoro svolto in questi anni in Parlamento e creare dei punti di riferimento identificabili a seconda delle tematiche. 
 

Sul piazzale del municipio, davanti alla Sala del Tricolore, qualcuno si lascia andare e profetizza: «Sarà un anno lungo, dobbiamo rimanere calmi, con i piedi per terra e cercare di spiegare bene alla nostra base cosa sta accadendo». Poi sono di nuovo parole, sorrisi. Un drone filma l’uscita degli sposi dall’alto: per un giorno la politica sembra (abbastanza) lontana.

Emanuele Buzzi


Inviato da iPad

venerdì 11 settembre 2015

Porro: Lezzi sì, Taverna no

Nicola Porro, conduttore di Virus (Rai2), intervistato da Italia Oggi il 10 settembre 2015:  
(…)
D. I grillini, che hanno cambiato attitudine verso la tv, le interessano?
R. Su di loro ho un'idea precisa: alcuni di loro che sono arruffa popolo, sono figli di una cultura antagonista. E quelli, da me, hanno pessimo risultato, perché il mio pubblico non la vuole sentire da nessuno. Però...
D. Però?
R. Però una parte del M5s cerca di raccontare bene i motivi, le prese di posizione e si sta sganciando da un tic allucinante, che è il veleno della politica moderna, ossia che una cosa è autentica «perché l'ho letta su Internet». Ecco, quella è vera classe dirigente, è già entrata nel palazzo.
D. Insomma un Luigi Di Maio lo vedremo a Virus mentre non ci sarà Alessandro Di Battista.
R. Perfetto. Come vedrà una Barbara Lezzi e non certo una... Non mi viene in mente un analogo femminile di Di Battista.
D. Facciamo un'altra romana come Paola Taverna? 
R. Ah, perfetta. Lezzi sì, Taverna no.
(…)

mercoledì 2 settembre 2015

Imola

Corriere della Sera del 02/09/15

Il cantautore (militante) che farà l’inno dei Cinquestelle

MILANO Massima concentrazione su «Italia 5 Stelle»: è il mantra della macchina organizzativa del Movimento. La kermesse d’ottobre a Imola si avvicina e i pentastellati stanno lavorando all’evento.
Ieri si è tenuto a Milano un vertice alla Casaleggio associati con, tra gli altri, Massimo Bugani e Roberta Lombardi. Un summit per chiarire alcuni dettagli logistici della manifestazione, ma anche per scegliere insieme a Gianroberto Casaleggio l’inno della tre giorni pentastellata.

Dopo «Non sono partito» di Fedez e «Ognuno vale uno» di Supa Cush, il prossimo tormentone musicale potrebbe avere come autore Andrea Tosatto (nella foto al Circo Massimo nel 2014 con Beppe Grillo), molto seguito in Rete nel mondo dei Cinque Stelle.
Tosatto, infatti, ha realizzato una serie di cover-parodie di canzoni celebri, quasi tutte a sfondo politico. Da «Finché c’è Currò» a «Cosa resterà di questi euro 80»: testi spesso al vetriolo, come le battute — a volte «politicamente scorrette» — che campeggiano sulla sua pagina Facebook.
Tosatto, 42 anni, ha realizzato già l’inno del M5S per le ultime Regionali in Liguria.

Tra gli altri punti toccati nel vertice anche la questione logistica: sarà prevista un’area camping ad hoc. Una zona di cui potrebbero beneficiare gli stessi Grillo e Casaleggio che, secondo indiscrezioni, a Imola potrebbero arrivare proprio a bordo di un camper M5S.

Intanto i militanti (e non solo) iniziano a discutere della manifestazione. Iniziative che saranno vagliate nelle prossime settimane. Mentre a Roma si parla di organizzare alcune agorà a tema, Parma proporrà uno stand per i sindaci. Ciò che è certo è che il Movimento cercherà di dare spazio alle diverse anime e specificità territoriali.

Emanuele Buzzi