domenica 22 novembre 2015

Risultati primarie Milano

Solo 74 voti di "prima scelta" per l'esponente grillina Bedori

La Repubblica, 21 novembre 2015

di Matteo Pucciarelli

IN TUTTO 295 elettori, con la prima classificata (Patrizia Bedori) che ha ricevuto 74 voti di "prima scelta" (contro i 73 del secondo arrivato, Livio Lo Verso). Sono questi i numeri delle primarie interne al M5S dello scorso 8 novembre. Erano consultazioni riservate ai soli iscritti del sito beppegrillo. it, che su Milano sono circa 1.800. Quindi se non si è tratto di un flop, poco ci manca.

 Il metodo elettorale scelto è stato quello di Condorcet, per la verità assai complicato ma — garantiscono gli esperti del movimento — capace di arrivare ad una scelta la meno divisiva possibile. Fatto sta che il voto, alla fine e al di là delle dichiarazioni di facciata, ha spaccato davvero lo zoccolo duro degli attivisti milanesi. Lo stesso Lo Verso ha già annunciato di non volersi più candidare per il Consiglio comunale per "motivi personali". Il terzo classificato, che invece era dato favorito, cioè Gianluca Corrado, ha fatto lo stesso salvo poi cambiare idea.

Articolo di Repubblica

giovedì 5 novembre 2015

Milano, candidati sindaci M5s

Domande e emergenze: si scalda la graticola dei 5 Stelle


IL CASO/USCITA PUBBLICA PER GLI OTTO ASPIRANTI PRIMI CITTADINI,DOMENICA LA SCELTA DAL VIVO DEGLI ISCRITTI

Repubblica, 3 novembre 2015

MATTEO PUCCIARELLI

CINQUE minuti a candidato, per presentarsi; cinque domande del pubblico a testa, per capire meglio chi sono gli otto possibili candidati sindaco del Movimento Cinque Stelle. Il popolo grillino si ritrova nella sala del Consiglio di zona di via Sansovino, circa duecento attivisti in religioso silenzio ad ascoltare. 

È tornato il tempo delle graticole, il format già sperimentato per le regionali; perché «da noi sono i cittadini a decidere i propri rappresentanti e non una segreteria di partito», dice prima dell'inizio il deputato milanese Manlio Di Stefano. Il tutto in vista delle primarie di domenica prossima, che stavolta non saranno sulla rete ma dal vivo, sempre riservate agli iscritti a beppegrillo.it.

Chi comincia? Una militante sceglie una lettera, è la G. Così tocca ad Antonio Laterza, a Milano dal 1988- racconta - «nel 2008 conseguo un master al Politecnico, nel 2011 mi sposo, poi sono nati i miei due figli». Qualcuno parla di sé, qualcun altro punta tutto sulla politica, sul programma, sulle idee. 

Livio Lo Verso (si dice che sia uno dei favoriti) ricorda di voler essere semplicemente un portavoce, «conta solo la squadra». Fulvio Martinoia parte dalla propria genesi grillina: i primi V-day e le campagne elettorali degli albori, «ma dopo molte esperienze di back end ora mi presento direttamente».

 Walter Monici invece è pensionato, ricorda la sua formazione cattolica, a un certo punto parte con una intemerata ambientalista contro il teatro Burri a parco Sempione. La più applaudita, invece, è l'unica donna in lizza: Patrizia Bedori. Spigliata è spigliata, mentre parla sa toccare i tasti giusti della base: la rete utile a coordinarsi, il farsi portavoce dei cittadini, la sensibilizzazione nella raccolta dei rifiuti e la decrescita. «Non esiste nessuno che ci dice cosa votare e per chi, altro che Casaleggio », e via con altro applauso. Matteo Cattaneo si porta un biglietto con gli appunti delle cose da dire, «sul programma non dico nulla, perché dovranno stilarlo i cittadini». Poi saluta così: «Non ho furore giacobino e mi piace risolvere i conflitti».

L'altro dato per favorito, origini siciliane, avvocato, Gianluca Corrado: «Amo Milano, qui sono nati i miei figli e la mia compagna. Incarno i valori delle persone che sono qui, voglio essere un portavoce fattuale». Ultimo della lista, Francesco Franz Forcolini, nato «sotto le bombe degli alleati», scuole serali, operaio, imprenditore. «Ho visto la Milano da bere- racconta - ora siamo nella Milano da mangiare di Expo e il futuro sarà anche peggio, ci sono gli avvoltoi che vogliono quelle aree».

Molto fair play tra tutti, ma con la prima domanda di Mauro Suttora esce fuori lo spirito grillino più profondo: «Scusate, vorrei sapere qual è la vostra dichiarazione dei redditi..».