martedì 5 novembre 2013

Lombardia, basta volontari


M5S, cambio nel web e la polemica va in rete

La Repubblica, cronaca di Milano
4 novembre 2013 
MATTEO PUCCIARELLI

VA BENE la democrazia dal basso, ma se decide tutto l' alto si fa prima. La discussione che sta investendo il M5S lombardo parte da una cosa "piccola", ma in realtà riguarda tutti i meccanismi decisionali del movimento: chi prende le decisioni? Come? E perché? La pagina regionale dei grillini su Facebook, infatti, da anni era gestita da un gruppo storico di attivisti che, dall' oggi al domani, sono stati estromessi senza troppi giri di parole. Con la vecchia guardia - quella di quando il M5S valeva il 3 per cento - che lascia il passo agli stipendiati del gruppo in Regione. 

Così uno dei più conosciuti militanti della prima ora (si chiama Paolo Cicerone, con i giornalisti si schermisce: «Non sono un eletto, non posso parlare a nome del M5S») finisce per sfogarsi pubblicamente, su Internet, dopo la scoperta: «Questa è solo la ciliegina sulla torta, il gruppo comunicazione (ma abbiamo scoperto da chi è composto?) non ha comunicato nulla da prima delle elezioni, decide tutto in proprio senza mai consultare nessuno e non ascolta la base». Ancora: «Quando si pendono decisioni unilaterali non si è capito nulla del M5S». 

Di sfondo c' è la spaccatura interna tra i grillini lombardi. Con gli eletti che si suddividono tra loro in "pragmatici" e "oltranzisti", o a seconda dei casi tra filo-Casaleggio e "autonomisti". La centralizzazione della comunicazione, che quindi più che partire dal basso viene calata dall' alto, rientra fra le esigenze del famigerato staff di fare un po' di ordine. 

La senatrice "critica" Monica Casaletto commenta: «Dopo anni di attivismo volontario ti dicono che per l' efficienza ti devi levare di torno. Molto professional, poco dal basso».

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