lunedì 22 dicembre 2014

M5s, déjà-vu

Il disfacimento del M5s si è già visto, in Italia, e con gli stessi meccanismi. I gruppuscoli dell'estrema sinistra 68ina (Lotta continua, Avanguardia Operaia, Pdup, Mls, Servire il popolo, Potere operaio, Manifesto, Dp, ecc), dei quali ho fatto in tempo a vedere i rimasugli al ginnasio nel '73-'76, sprecavano anche loro gran parte del tempo e delle energie in lotte interne fra fazioni.

 I radicali sono stati rovinati dal verticismo carismatico di Pannella, simile a quello di Grillo e Casaleggio.
E i verdi dal prevalere di portaborse e burocrazia, proprio come oggi da noi: non è un caso per es. che Corrao (l'eurodeputato con 11 portaborse) sia egli stesso un ex portaborse, così come la Castelli, che ha appena rimediato una figuraccia eliminando arbitrariamente un emendamento alla legge di stabilità sul porto di Trieste voluto dal locale meetup, con l'unico motivo che era stato presentato dal triestino Prodani, da lei considerato dissidente.
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