giovedì 6 agosto 2015

Fenomenologia 5 stelle

Per non pochi grillini, eletti o attivisti dalla vita privata disastrata, il M5s fa le funzioni di club per cuori solitari, o succedaneo della famiglia.

Fornisce scopo, senso, sicurezza, entusiasmo, adrenalina. Nuovi amici, nuova vita, reborn. In loro c'è più tifo sportiv
o o fede religiosa che analisi politica e impegno sociale. Politics meets curva sud.

Tutti i movimenti nascenti sono (stati) così, ma molti grillini - causa ignoranza della storia e inadeguatezza culturale - sono sinceramente convinti di essere i primi, gli originali protagonisti di una rinascita, una palingenesi. Guai osare contestualizzare, relativizzare il loro entusiasmo. 

Sono molto diversi dalla controcultura anni 60 e 70, che cercava e trovava radici in beat ed esistenzialisti anni 50, a dai verdi anni 80 che avevano livelli culturali impensabili oggi. Sono più simili ai leghisti degli anni 90.


Non è psicologismo d'accatto. Migliaia di attivisti hanno questa motivazione privata: sfuggire alla solitudine, sentirsi importanti, far parte di un progetto, scrivere la storia. Alcuni affermano senza scherzare, sfidando il ridicolo: "Salveremo l'Italia". La crociata dei bambini. Il pifferaio di Hamelin.

Il risveglio sarà doloroso, come Syriza in Grecia.

Ora, per esempio, vedo che vanno di moda le t-shirt colorate con slogan del movimento. Una regressione grottesca e penosa, ribelli fuori ma pecore dentro. Conformismi imbarazzanti, con precedenti storici inquietanti (rivoluzione culturale maoista cinese, comunismi, fascismi, altri ismi del secolo scorso). Prove di fanatismo di massa.


Strano che i media e le tante cattedre di sociologia, psicologia sociale e politologia italiane non studino il fenomeno. Ormai c'è un zoccolone duro di migliaia di militanti del M5s, forse decine di migliaia, che vivono in un mondo tutto loro, assolutamente impermeabile alle obiezioni esterne, alle idee diverse, ai contraddittori. 

La Rete, invece di allargare i loro orizzonti, li restringe, perché i dubbiosi vengono "bannati" dalle amicizie e dai gruppi facebook. Impera lo spirito del branco e la legge del gregario. I critici sono espulsi con un clic. 
Se sei stato parlamentare, attivista della prima ora, addirittura candidato 5 stelle alla presidenza del Senato (Orellana) ma poi osi sollevare obiezioni, ancora peggio: diventi un traditore, un "infame". Trotszky.

Ignorano che i brigatisti rossi bollarono con questa tremenda parola il pentito Patrizio Peci, sequestrandone e assassinando nel 1981 per vendetta il fratello operaio innocente.   

"Pour exister, il faut qu'ils se mettent a plusieurs" (J.P.Sartre)

4 commenti:

  1. C'è del vero in questa opinione seppure il M5S sia difficile e forse anche un po' presuntuoso cercare di circoscriverlo , attaccargli una etichetta. Il Movimento è molto trasversale e non tutti i dubbiosi sono espulsi o ostracizzati , bannati ed isolati. Lo posso affermare con certezza anche se , come è ovvio un conto è dissentire un altro è tradire impegni sottoscritti o dover accettare qualsiasi critica anche sterile. Il movimento tenta di evolversi ogni giorno e sebbene nella parte emergente sia presente una certa chiusura, nella parte più sommersa esistono dialogo e confronto che sono, di per se, atteggiamenti un po' esclusivi per loro natura nello stato di cultura attuale :-) . Citare frasi di Sartre o Troszky non renderà più vera questa visione che ritengo piuttosto superficiale e sommaria. Per finire il mio commento è bene sottolineare come, con tutti i suoi difetti il M5S si sottragga alla finalità dello stare insieme per un interesse che non sia collettivo e che non punti ad un reale cambiamento. Chi critica per criticare senza proporre alternative o solo per gettare una cattiva luce su questa irrinunciabile necessità di cambiamento si mette automaticamente dalla parte dei poteri forti del potere costituito con tutti gli innegabili difetti che tutti sappiamo compresa la smania di potere e di guerra contrapposte ad una mancanza di alternative :-) . In fondo per essere del Movimento basta avere desiderio di provare a dare il proprio contributo, anche dall'esterno" ammesso che esista un interno non esistendo tessere o altre metodi identificativi. Ci sono molte cose da correggere ed anche le critiche, se ben poste sono utili, forse più utili della cieca accondiscendenza basta che la finalità della critica vada in direzione del miglioramento del sistema che è marcio e non a sostegno dello stesso come rischia di fare questo articolo anche se mette in luce difetti che sono presenti in molte persone il cui desiderio di cambiamento è forte ma che si contraddicono nella sua applicazione e non per cattiveria o per interesse .

    RispondiElimina
  2. grazie per il commento.
    Io mi domandavo soltanto come fanno gli iscritti a un movimento che predica la democrazia ad accettare linea politica e dirigenti imposti dall'alto.

    E' una contraddizione che riesco a spiegare solo in termini prepolitici, psicologici, e avendo conosciuto molti attivisti dal 2007 a oggi, in tutta Italia, ho provato a dare questa spiegazione

    RispondiElimina
  3. "Strano che i media e le tante cattedre di sociologia, psicologia sociale e politologia italiane non studino il fenomeno". A parziale compensazione di questo problema, abbiamo pubblicato il libro "Heil Beppe!1!" con un contributo della psicologa Barbara Collevecchio, che ha sperimentato sulla propria pelle l'intolleranza, il sessismoe la violenza verbale dei peppisti verso chi non la pensa come loro.

    Per maggiori informazioni: http://www.mamma.am/beppe

    RispondiElimina
  4. Il M5S è una fabbrica inesauribile di ex incattiviti

    RispondiElimina