lunedì 27 luglio 2015

Addio primarie in rete

I Cinque Stelle abbandonano la Rete 

L’ok di Grillo alla lista dei «competenti»


Corriere della sera, Bologna
27 luglio 2015

L’obiettivo è Palazzo d’Accursio dove si voterà l’anno prossimo, il sogno è quello di ripetere il ribaltone di Parma dove Federico Pizzarotti sconfisse il candidato del Pd al ballottaggio. Qui le cose sono più complicate perché Bologna non è Parma e perché non ci sono (fortunatamente) 600 milioni di euro di buco nei bilanci dell’ente. 
Ma inutile girarci intorno: il candidato dei Cinque Stelle al ballottaggio è l’unico che può impensierire i vertici del Pd abituati a governare un territorio dove se si sta fermi e non si fanno particolari danni si vincono le elezioni. E a volte si vincono (vedi vittoria di Merola dopo Delbono) pure se si fanno danni.
Il motivo della paura dei Democratici verso i Cinque Stelle è semplice: un candidato grillino al secondo turno può prendere voti dalla sinistra che non vota il candidato del Pd e pure dal centrodestra che può puntare su un candidato di rottura pur di cambiare aria. La stessa cosa non avviene se il candidato che va al ballottaggio è del centrodestra. 
C’era però un rischio da scongiurare per i Cinque Stelle: evitare di buttare al vento un’altra occasione con la solita scelta dei candidati affidati alla rete che non sempre produce buoni risultati. Il caso delle ultime elezioni regionali è emblematico in questo senso.
Ecco allora che Massimo Bugani e Marco Piazza, i due consiglieri comunali dei Cinque Stelle, hanno chiesto a Beppe Grillo e più in generale al Movimento a Roma di cambiare schema. Si parte con una lista di 36 candidati guidata dai due e costruita interamente dal Movimento bolognese con l’obiettivo di alzare il livello dei candidati e di avere persone preparate. Poi se proprio qualcuno chiederà di far decidere alla Rete su una proposta alternativa lo potrà fare presentando una lista alternativa e a quel punto sarà il popolo grillino a scegliere. 
Ma è evidente che le possibilità che questo accada sono poche e comunque la lista dei consiglieri partirebbe con un netto vantaggio. La finalità è semplice: evitare la solita corsa di infiltrati, gente di altri partiti e avventuristi della ultima ora
Che il tempo della ricreazione sia finito lo si vuole dimostrare proprio a partire dal profilo dei candidati che saranno scelti. I nomi che girano sono quelli degli avvocati Francesca Brugi e Giulio Cristofori, due legali che hanno seguito alcune battaglie del Movimento in questi anni. Poi si fa il nome di Giusi Marziali, storica attivista fin dal 2007 e quello di Gianluigi Alvoni, consigliere al quartiere San Donato ed esperto di mobilità. 
Gli altri candidati saranno scelti da mondi paralleli a quello dei Cinque Stelle con cui il Movimento ha condiviso alcune battaglie: un paio di candidati arriveranno dal mondo della scuola, uno o due dal movimento Agende rosse, uno rappresenterà le associazioni dei disabili. Altri mondi dai quali si attingeranno competenze sono quelli che hanno battagliato per la rimozione dell’amianto e per l’acqua pubblica. 
«Questa volta facciamo sul serio — promette Bugani — e i bolognesi hanno un incredibile occasione se arriviamo al ballottaggio: cambiare aria».
Probabile che Beppe Grillo continui ad essere defilato anche se è possibile che nei prossimi dieci mesi qualche puntata a Bologna, la città dove è iniziato tutto, la faccia. Ma qui arriveranno tutti i big del M5S da Di Maio a Di Battista perché su Bologna l’investimento politico è piuttosto importante. C’è poi un altro aspetto da considerare: ad ottobre ci sarà l’incontro nazionale del Movimento Cinque Stelle a Imola e le chiavi dell’organizzazione dell’evento sono state affidate proprio a Bugani. Il palcoscenico è sicuramente prestigioso e potrebbe essere usato anche per lanciare la lista bolognese dei Cinque Stelle.
Olivio Romanini
27 luglio 2015
© Corriere della Sera - edizione di Bologna

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